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Numero di messaggi : 775 Età : 44 Luogo : cunicolo 13696 Data d'iscrizione : 26.02.07
| Titolo: il vizietto Mer Apr 04, 2007 10:46 pm | |
| me lo sto guardano ora.......
Il vizietto I
Il film è tratto da una fortunatissima pièce teatrale di Jean Poiret, il cui titolo La cage aux folles (ossia La gabbia di matti) rimanda al nome del locale notturno di Albin e Renato. La trasposizione sullo schermo non è stata meno riuscita ed ha ottenuto un successo straordinario di pubblico, tanto da essere il primo di una trilogia (ma Il vizietto II e Il vizietto III non ne sono certo all'altezza, in particolare quest'ultimo, diretto peraltro da Georges Lautner). Il film conserva uno stampo teatrale ed è una pochade perfettamente oliata - costruita con gli ingredienti più tipici, come equivoci o travestimenti - che strappa risate di gusto. In alcuni momenti è decisamente esilarante, soprattutto quando la comparsa del tronfio Charrier, messo duramente a ludibrio dalla situazione, crea inevitabili scintille con Albin e con Jacob e con i molti oggetti compromettenti della casa (come i piatti con "i greci che si inchiappettano"). O ancora quando Albin tenta goffamente di assumere comportamenti più virili. Molto merito, questo è sicuro, va ai due magnifici protagonisti, a volte decisamente irresistibili: Tognazzi (che già aveva recitato travestito in Splendori e miserie di Madame Royale di Vittorio Caprioli) sa essere impareggiabile, ma ancora più strepitoso è Michel Serrault (ottimamente doppiato da Oreste Lionello) il quale, perfettamente a suo agio nel personaggio, sa essere elegante quanto pieno di ricca umanità. La storia non risparmia nessun luogo comune sull'omosessualità, soprattutto nel personaggio di Albin, un'attempata checca dalle movenze effeminate. Eppure anche il pubblico gay ha mostrato una giusta simpatia verso quest'opera sia perché, a modo suo, mostra come i rapporti che investono Albin e Renato siano affini a quella di una coppia etero, con le stesse crisi e gli stessi litigi, e sia perché il risultato è decisamente accattivante e, soprattutto, mai volgare. Tutte scelte dipendenti, evidentemente, dal fatto che il film è stato finalizzato ad un grosso pubblico e quindi i personaggi omosessuali dovevano evitare ogni problematica morbosità ed essere ben graditi, a costo di essere ridotti a macchiette, anche se garbate ed ilari. Rimane il fatto che esso, pur con i suoi difetti, ha contribuito non poco a rendere familiare la figura dei gay per il grosso pubblico, in un momento storico in cui esisteva un'apertura sociale in tal senso.
Il vizietto II
Trama: Saint Tropez. Renato (Ugo Tognazzi) e Albin (Michel Serrault) stanno assieme da vent'anni e gestiscono un night di travestiti, la cui attrazione è proprio Albin, conosciuto come Zaza. Qualche litigio vena la loro gioiosa convivenza; in particolare, Albin nota come Renato sia meno premuroso nei suoi confronti. A complicare le cose il figlio di Renato, Laurent – frutto del suo “vizietto”, ossia l’essere andato a letto con una donna – si vuole sposare con Andréa Charrier (Luisa Maneri) e chiede al padre di invitare i futuri consuoceri a cena. Laurent (Remi Laurent) chiede inoltre che non ci sia Albin, decisamente troppo effeminato, anche perché il padre della ragazza è deputato nelle liste della "Unione per l'ordine morale" ed è il trionfo del perbenismo e dell'inflessibilità.Offeso e indispettito, Albin riesce comunque ad intromettersi, travestendosi e spacciandosi per la madre di Laurent. .....
Ultima modifica di il Mer Apr 04, 2007 10:53 pm - modificato 1 volta. | |
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| Titolo: Re: il vizietto Mer Apr 04, 2007 10:50 pm | |
| il vizietto III
Renato e Albin, due omosessuali, continuano a convivere dopo anni ed anni di relazione. Essi gestiscono "La cage aux folles", un ristorante cabaret dove Albin si esibisce in un balletto nei panni e con le ali di un'ape regina. Ma gli affari non vanno molto bene. Per fortuna Albin riceve una lettera dalla Scozia: morendo, uno zio ricchissimo gli ha lasciato un'immensa proprietà terriera, un bel maniero e un mucchio di sterline. Albin, partito per la Scozia, apprende però con angoscia il contenuto di una clausola: dovrà sposarsi ed avere un erede, in caso contrario tutto andrà ad un giovane cugino,Mortimer, già avvisato. Rientrato a Saint Tropez, dove la strana coppia risiede, dapprima Albin nasconde la notizia al suo "lui", ma Renato scopre il testamento e la prospettiva di tutti quei soldi, proprio mentre il conto in banca è in rosso, gli dà alla testa. La faccenda va opportunamente sistemata. | |
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